La breccia sarda del biancone di Orosei: il marmo dall’animo reale.

La Sardegna è rinomata per la sua straordinaria bellezza ma pochi conoscono la sua storia millenaria.

Storia che, per chi esercita la nostra professione, ci viene raccontata dalle pietre pregiate con cui quotidianamente ci confrontiamo.

Il prezioso marmo che questa terra ci offre è il risultato di un processo di trasformazione della pietra calcarea, comunemente noto come metamorfismo.

La varietà dei marmi che vengono a crearsi ad esito di questa mutazione è infinita perché ogni marmo si forma grazie alla diversa combinazione di diverse forze esterne: agenti atmosferici, pressione, temperatura e composizione chimica e fisica ella terra.

Tra le diverse tipologie di marmo presenti nell’isola, il Marmo di Orosei (paese sito nella costa orientale) è quello più apprezzato per le sue peculiarità cromatiche e fisico-meccaniche.

La storia estrattiva di questo materiale risale probabilmente alla notte dei tempi, ma la serialità industrializzata nella iridescente Orosei ebbe inizio alla fine degli anni ’50 del ‘900.

Questo marmo di colore sempre tendente al beige si è formato, pensate, nel periodo Giurassico e Cretaceo (stiamo parlando di un’epoca tra i 150 e 100 milioni di anni fa).

È una roccia metamorfica splendente (esattamente come suggerisce la radice etimologica del vocabolo marmo mármaron: “pietra splendente”) che si forma a partire da rocce sedimentarie composte prevalentemente da carbonato di calcio (CaCO3), quali il calcare o la dolomia.

Queste pietre, esposte ad un lungo processo di trasformazione, subiscono la completa ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte e danno vita ad un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite (minerale).

Come è possibile che rocce sedimentarie non presentino fossili?

Le escursioni termiche combinate alla forte pressione generata dalla stratificazione nel corso della trasformazione della roccia, portano alla progressiva soppressione delle strutture interne e quindi dei fossili, delle stratificazioni o qualsiasi altra struttura sedimentaria presente.

Il Biancone di Orosei è una pietra naturale dalla colorazione tendente al beige e ciò dipende dalla presenza di impurità minerali (argilla, limo, sabbia, ossidi di ferro, noduli di selce), presenti all’interno della roccia sedimentaria originaria che, nel corso del processo metamorfico, vengono spostate e ricristallizzate a causa della pressione e del calore.

La particolarità dei marmi completamente bianchi dipende quindi dalla assenza (rara) di tali impurità.

Se vogliamo trovare una classificazione per questo tipo di marmo possiamo suddividerlo in tre tipologie: venato, nuvolato e chiaro.

Poiché ad occhio non è semplice cogliere la presenza di questo materiale occorrono carotaggi preventivi per comprendere la pregnanza nel territorio e la specifica ubicazione.

L’estrazione avviene per mezzo di macchinari sofisticati (macchine a filo, segatrici a catena, pale meccaniche, escavatori ecc.) e operatori specializzati che si impegnano per scassare la montagna e ricavare blocchi dal peso variabile.

Tali massi squadrati subiscono ulteriori lavorazioni: vengono tagliati in vari formati e spessori per ottenere un prodotto semilavorato (grezzo) fruibile dalle aziende come la nostra che si impegnano strenuamente per dare forme uniche e personalizzate ai desideri di ogni cliente.

Il prodotto finito, infatti, viene sottoposto ad ulteriori lavorazioni quali la “lucidatura”, la “spazzolatura”, la “bocciardatura”, la “pallinatura”, la “graffiatura” e tanti altri, affinché possa essere utilizzato nei cromatismi desiderati per comporre arredi interni ed esterni, nonché pavimenti, rivestimenti, scale, davanzali, soglie, ecc.

Se vuoi scoprire di più su come trarre il massimo dai tuoi ambienti e vuoi scoprire quali sono le soluzioni che più si adattano alle tue esigenze, visita la pagina sulle nostre realizzazioni e contattaci per ottenere subito una consulenza gratuita sul tuo progetto.